Il test dei rotatori delle anche di B.M. Autet

Il webinar si è svolto in un’atmosfera di grande condivisione e approfondimento, riunendo alcuni dei più stimati professionisti del mondo riabilitativo e posturologico. Tra i protagonisti della serata spiccano Philippe Caiazzo, Marco Gori, Fabio Mellino, Vincenzo Di Modica e Marco Musorrofiti, che hanno dato vita a un confronto aperto e multidisciplinare su temi di fondamentale importanza per il settore.

Il tema centrale dell’incontro è stato il dibattito sul test dei rotatori di B.M. Autet, descritto come uno strumento sistemico in grado di individuare priorità terapeutiche e guidare il professionista nella valutazione e nel trattamento. Caiazzo ha spiegato come questo test consenta di esplorare la relazione tra i vari sistemi del corpo – posturale, viscerale, emozionale e nervoso – aiutando a distinguere le problematiche principali in un determinato momento. Tuttavia, è stato sottolineato che, pur essendo uno strumento potente, il test non può sostituire una diagnosi completa né spingersi a livello cellulare o molecolare.

Un altro punto chiave è stato il rapporto tra struttura, funzione e patologia. La discussione ha messo in evidenza come questi aspetti siano strettamente intrecciati. La struttura può influenzare la funzione, ma è altrettanto vero il contrario, creando una dinamica complessa che il terapeuta deve essere in grado di decifrare. È stato ribadito che il test dei rotatori offre un approccio utile per orientare il trattamento, ma che richiede esperienza e sensibilità manuale per essere efficace. Marco Gori ha aggiunto che l’utilizzo di un linguaggio condiviso tra i professionisti, favorito da strumenti come il test, può migliorare la collaborazione in un team multidisciplinare.

Un tema particolarmente sentito è stato il ruolo del terapeuta. Philippe Caiazzo ha ricordato con enfasi che essere terapeuti non significa solo applicare tecniche, ma rispettare profondamente le persone e i loro vissuti. Ha sottolineato l’importanza dell’empatia, della comprensione e persino della capacità di offrire conforto attraverso gesti semplici, come un sorriso o una parola gentile, elementi che non rientrano nelle Evidence-Based Medicine (EBM) ma che possono avere un impatto significativo sul processo di guarigione.

La serata ha anche toccato il valore della prevenzione, un aspetto che spesso viene sottovalutato. È stato ribadito come una diagnosi accurata e tempestiva possa prevenire l’insorgere di problemi maggiori, e come strumenti validati e tecniche integrate possano contribuire al benessere del paziente in modo olistico.

La conclusione è stata affidata a Enricomaria Mattia, che ha voluto sottolineare l’importanza di un approccio aperto e umano nella terapia. Ha ricordato che il vero compito di un terapeuta non è solo curare, ma aiutare il paziente a ritrovare il proprio equilibrio, anche attraverso la gentilezza e il rispetto. L’intervento finale di Enricomaria Mattia ha reso omaggio a Marco Musorrofiti, riconosciuto come una figura ispiratrice che, con la sua energia e passione, ha reso possibile l’esistenza e il successo di questi incontri.

In definitiva, il webinar è stato un momento di grande valore, non solo per i contenuti tecnici e scientifici condivisi, ma anche per lo spirito di collaborazione e crescita che lo ha animato. I partecipanti sono usciti arricchiti non solo professionalmente, ma anche umanamente, con un rinnovato entusiasmo per il loro lavoro e per il futuro della riabilitazione.

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